Che cos’è il MIX? Che attinenza ha con i registri della voce? Cosa accade tecnicamente quando si canta in MIX? Come mixare i registri vocali? Che differenza c’è con la voce mista, la mezza voce, il falsettone, la voce piena?
Il Mix (mixed voice) da un punto di vista concettuale non rappresenta altro che la capacità tecnica per il cantante di connettere, mescolare, mixare, miscelare, uniformare le qualità dei registri vocali (“petto” e “testa”) al punto da non farle più percepire come unità separate ma come una singola unità, “una sola voce”.
Da un punto di vista meccanico/muscolare tale capacità la si ottiene bilanciando in maniera funzionale, indiretta, 3 elementi:
Da un punto di vista meccanico/muscolare tale capacità tecnica la si ottiene bilanciando in maniera funzionale, indiretta:
1. L’antagonismo all’interno della muscolatura intrinseca della laringe, in particolare quella del muscolo tiroaritenoideo (TA – “registro di petto”), responsabile dell’accorciamento e dell’ispessimento delle corde vocali e quella del muscolo cricotiroideo, responsabile dell’allungamento e dell’assottigliamento delle corde vocali (CT – “registro di testa”).
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2. La resistenza dei muscoli intrinseci della laringe, dei muscoli cioè responsabili dei movimenti di chiusura/apertura delle corde vocali. Desideriamo in altre parole creare le condizioni perchè possa esserci un’adduzione perfetta delle corde, una bilanciata resistenza cioè delle corde al fiato che sale dai polmoni. Non desideriamo un’adduzione pressata/forzata/ipertonica, nè un’adduzione ariosa/debole/ipotonica).
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3. La postura laringea neutra, affinché possa esserci quella libertà di emissione derivante dall’uso della sola corretta muscolatura (intrinseca) rispetto all’interferenza della muscolatura non necessaria (estrinseca) della laringe. Ciò permette al cantante di pronunciare liberamente le vocali “pure”, cioè di modellare il vocal tract (le cavità che vanno dalle corde vocali alle labbra), così che questo possa risuonare efficamente l’onda sonora prodotta dalla vibrazione dele corde vocali.
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L’emissione in Mix presuppone infine che vi sia un allineamento, un equilibrio perfetto tra apparato respiratorio, laringeo ed articolatorio/risonanziale (quello che io chiamo “il perfetto equilibrio delle ore 12″, ulteriori approfondimenti qui!).
La ricerca costante dell’equilibrio tra i registri, nel grado di resistenza delle corde al fiato e nella postura laringea all’interno di determinate aree tonali comunemente chiamate “passaggi”, permetterà al cantante di poter controllare nel tempo il proprio strumento in maniera perfetta.
La necessità di trovare il centro (MIX) della voce non impedisce di trovare o di ritrovare gli “estremi”; essi rimangono sempre disponibili per il cantante che potrà muoversi come fa un pendolo verso diversi gradi di maggiore o minore equilibrio rispetto al centro: una volta cioè imparate le “regole” del gioco sarà possibile piegarle in relazione alle necessità stilistiche ed epressive, variando la pressione del fiato, variando la resistenza, la tensione e lo spessore della corda e variando l’atteggiamento del vocal tract).
Cosa avviene meccanicamente nelle aree comunemente definite di “petto”, di ”passaggio” e di “testa”?
Nella voce di petto (chest) esiste questa relazione: TA>CT. Predomina cioè la contrazione del TA. La massa delle corde è spessa.
Nell’area di “passaggio” (mid), l’area tra mi3/sol3 per gli uomini e la3/do3 per le donne, esiste la relazione per cui TA=CT. Diminuisce in altre parole lo stato di contrazione del muscolo TA e il CT aumenta il suo stato di contrazione. La massa delle corde comincia ad assottigliarsi.
Nella voce di testa (head) esiste questa relazione: CT>TA. La contrazione del muscolo CT predomina sul TA; quest’ultimo continua a cedere, continua a diminuire lo stato di contrazione senza però azzerarsi del tutto (nel falsetto infatti non c’è alcuna contrazione del TA). La massa delle corde è sottile.
Un ulteriore aspetto che merita di essere chiarito è che il termine “Mix” (o mixed voice) viene spesso usato come sinonimo di “voce mista”, “registro misto”. In realtà rappresenta molto più di questo.
Difatti la creazione del “registro misto”, cioè la capacità di connettere agevolmente i registri nell’area di passaggio resta il PRIMO obiettivo dell’insegnante con il cantante…ma non finisce qui!
E’ questo solo l’inizio, il vero traguardo è cantare in MIX in ogni zona del proprio range, cantare con una voce unica che non faccia percepire all’ascoltatore punti di break, rotture, forzature o brusche ed improvvise variazioni nella qualità timbrica del tono vocale.
Dopo aver inizialmente collegato, mixato, i registri sarà possibile successivamente variare la pienezza e l’intensità sonora imparando a gestire i diversi rapporti tra “aria” e “muscolo”, tra flusso aereo proveniente dai polmoni e opposizione/resistenza delle corde al fiato, ingaggiando diverse quantità di spessore di corda, diversi “strati” della corda:
– 1/cover: strato superficiale della corda (CT dominante)
– 2/transition: strato intermedio della corda (TA=CT)
– 3/body: l’intero corpo della corda (TA dominante).
In ordine di differenza dal minore fino al maggiore grado di coinvolgimento di TA rispetto al CT, quindi partendo dal coinvolgimento della parte più superficiale fino al coinvolgimento dell’intero spessore/corpo della corda, avremo la possibilità di variare le meccaniche e le dinamiche del tono vocale ottenendo quindi differenti modalità di emissione:
falsetto > falsettone (voce di testa pura) > mezza voce > mista > piena.
(n.b – tali emissioni con la relativa differenza nel rapporto tra TA e CT è dipendente anche dall’area tonale di riferimento).
Per questa ragione, identificare il MIX con un’idea di suono predefinita, voglia essa essere identificata con il “falsettone” (o voce di testa pura – CT>TA – con pressione sottoglottica modesta e coinvolgimento dello strato superficiale della lamina propria), con la “mezza voce” (CT>TA con pressione sottoglottica maggiore rispetto al falsettone e coinvolgimento dello strato intermedio della lamina propria) o con il solo “registro misto” (TA=CT pressione sottoglottica maggiore rispetto alla mezza voce con coinvolgimento di strato più profondo di lamina propria), è particolarmente riduttivo, oltre che errato.
Se così fosse tale training limiterebbe le possibilità espressive, le scelte stilistiche o di repertorio del cantante e non potrebbe condurre verso la piena capacità di utilizzare le diverse dinamiche della voce, passando dal pianissimo al fortissimo e dalla mezza voce alla voce piena e viceversa. Nella peggiore delle ipotesi, scoraggiando il meccanismo pesante (il TA), tale erronea idea di MIX potrebbe condurre i cantanti verso un ipotonia cordale per ipotono del TA.
Perchè dunque chi impara a Mixare correttamente ha la percezione di cantare sempre in MIX da giù a su?
Perchè è in grado di cantare con una voce unica, omogenea, bilanciata, estesa, flessibile?
Perchè non spinge in acuto, perchè non “gira” la voce, perchè non slitta in falsetto?
Perchè impara a miscelare correttamente i registri all’interno dei passaggi con una bilanciata adduzione cordale e una laringe in posizione neutrale, impara in altre parole a gestire correttamente le muscolature antagoniste del sistema voce mantenendole in un continuo equilibrio dinamico.
Impara attraverso l’esperienza delle corrette sensazioni del tono vocale che c’è sempre un pò di CT anche in “petto”, c’è sempre un pò di TA anche in “testa”, nessuno dei due predomina in maniera assoluta, nessuno dei due cede mai del tutto!
Have a nice MIX!
Roberto