Lo scopo degli esercizi dovrebbe essere quello di sviluppare una tecnica di canto che sia in grado di concentrare tutta l’energia mentale, fisica ed emotiva del cantante in una sola profonda attività organica.
Ottenuta questa unità il cantante potrà essere libero di esprimere e comunicare con naturalezza ed autenticità il proprio messaggio, senza interferenze.
Ma come può essere ottenuta questa unità?
Può essere ottenuta da una parte sviluppando la corretta idea di canto e dall’altra allenando indirettamente i due sistemi muscolari che regolano la configurazione fisica delle corde vocali e che sono responsabili dei cambiamenti delle altezze tonali e dell’intensità, ovvero:
– il sistema tiro-aritenoideo (la “voce di petto” o “M1″/”meccanismo pesante”);
– sistema crico-tiroideo (la “voce di testa” o “M2″/”meccanismo leggero”).
Comprendere questi due sistemi significa essenzialmente comprendere le meccaniche dei registri vocali.
Ma cos’è un registro vocale?
Come definito da Manuel Garcia nel 1894 un registro è:
“una serie di suoni consecutivi omogenei prodotti da uno stesso meccanismo che differisce essenzialmente da un altra serie di suoni ugualmente omogenei prodotti da un altro meccanismo”.
Uno è associato con il gruppo muscolare tiroaritenoideo, responsabile del registro di petto, e l’altro è associato al gruppo muscolare cricotiroideo, responsabile del falsetto/testa.
Qual è la funzione di questi due gruppi muscolari? E come si comportano?
I due gruppi muscolari, il tiroaritenoideo ed il cricotiroideo, agiscono come tensori delle corde vocali. Clicca sul video:
Un incremento dell’attività cricotiroidea avviene con l’aumento dell’altezza tonale e da luogo all’assottigliamento (diminuisce lo spessore di corda) e all’allungamento delle corde vocali (le corde vengono tese).
Agendo come antagonista del sistema cricotiroideo, il sistema aritenoideo invece chiude le corde vocali, accorcia ed ispessisce le corde via via che l’altezza tonale si abbassa, regolando così il tono nella porzione bassa del range tonale.
Poichè la dimensione fisica delle corde vocali viene regolata dalla proporzionata qualità di tensione distribuita tra il sistema muscolare cricotiroideo e aritenoideo, tale tensione su questi sistemi involontari può essere indirettamente influenzata e controllata attraverso specifiche combinazioni di questi 3 elementi:
1) altezza tonale
2) intensità
3) vocale
Cambiando l’altezza tonale, l’intensità e la vocale le corde vocali modificheranno la propria dimensione fisica (lunghezza, massa e tensione), venendo alterati tramite questi fattori gli stati tensivi tra TA e CT. Va da se che un’opportuna scelta di esercizi permetterà di bilanciare efficacemente i registri nelle “aree di passaggio”, lì cioè dove è imperativo che i due registri siano in equilibrio.
Nel concreto, l’utilizzo di vocali chiuse, l’aumento dell’altezza tonale e la diminuizione dell’intensità ridurranno lo spessore delle corde vocali, allungandole e assottigliandole, andranno cioè ad avere un impatto sul sistema CT, dall’altra parte invece le vocali aperte, la diminuzione dell’altezza tonale e l’aumento dell’intensità produrranno l’effetto opposto, ispessendole ed accorciandole, avranno cioè un impatto sul sistema TA.
L’organo vocale può dunque essere funzionalmente, indirettamente, allenato e sviluppato attraverso la correlazione tra 2 fattori:
– specifico esercizio vocale
(vocale + altezza tonale + intensità = causa)
– specifica risposta tensiva nelle corde vocali
(aumento o diminuizione di lunghezza/spessore/tensione = effetto).
Quali sono i vantaggi derivanti dall’utilizzo di questo approccio metodico?
Il vantaggio di tale approccio è la prevedibilità dell’effetto vocale prodotto.
Se da una parte ogni malfunzionamento tra questi due sistemi muscolari porta inevitabilmente effetti su tutte le aree periferiche della funzione vocale, creando distorsione nella qualità intrinseca dell’emissione tonale, dall’altra la capacità di stabilire un fine controllo sulla muscolatura laringea permette di:
1) eliminare ogni interferenza muscolare;
2) stabilizzare la posizione della laringe;
3) modellare il vocal tract per un ottimale formazione delle cavità di risonanza in relazione alle vocali;
4) liberare tutte le aree periferiche legate alla funzione vocale (lingua, mandibola) da tensioni interferenti.
Un’ulteriore conseguenza di questa libertà si manifesta in una generale conservazione di energia che diventa particolarmente percepibile sotto forma di una gestione economica del fiato.
La maggior parte dei metodi insegnati sono basati esclusivamente su un controllo diretto e localizzato del sistema respiratorio, sul direzionamento volontario dei suoni nella maschera o sull’utilizzo di immagini fantasiose. Il limite rappresentato da questi approcci è la mancata comprensione delle meccaniche dei registri, delle cause sottostanti il loro funzionamento e dell’impossibilità di sviluppare e mantenere una coordinata relazione di equilibrio tra i sistemi muscolari involontari alla sorgente.
Trust me,
“it’all about the registers.
Keep calm, learn how to “MIX” and how to keep them in balance!”.
Roberto delli Carri