“La prima semplice regola del Sing-club consiste nel comprendere che non ci sia proprio nulla di semplice”.
Sì, lo so… detto così… a freddo, proprio in apertura di post, può suonare come un invito allo scoraggiamento. Ti assicuro che il senso di questa provocazione iniziale però è esattamente l’opposto.
Seguimi!
Il mio compito di insegnante è quello di motivare gli studenti di canto comunicando loro con chiarezza quali siano realisticamente in quel momento della loro storia vocale le sfide tecniche e gli obiettivi da raggiungere.
Talvolta diventa un compito ingrato quando gli studenti pongano a se stessi obiettivi a breve termine più ambiziosi di quanto sia effettivamente realizzabile. Se non adeguatamente bilanciata dalla conoscenza di precisi e realistici obiettivi da perseguire, l’ambizione rischia di trasformarsi presto da virtù a vizio…
(Non capisco in quale modo questo piano accuratamente preparato possa mai fallire.)
Gatto Meme
Sperando che questo simpatico meme ti abbia aiutato a superare lo shock di inizio post, nelle prossime righe conoscerai attraverso uno schema a piramide quali sono gli 8 obiettivi con i quali guido (almeno nelle intenzioni) gli studenti di canto per aiutarli nella scalata verso il successo vocale.
Essi seguono dal basso verso l’alto un ordine di priorità.
La permanenza ad un determinato livello prima di passare a quello successivo è di solito dato da una serie di fattori:
– il talento iniziale,
– la salute dello strumento,
– la qualità del training precedente,
– la costanza nelle lezioni,
– la costanza nella pratica quotidiana degli esercizi vocali,
– (last but not least) la capacità dell’insegnante di canto.
Ai livelli inferiori vengono poste le fondamenta dell’apprendimento tecnico su cui poggia l’intero edificio vocale. Salendo ai piani superiori si passa con gradualità verso livelli di maggiore perfezionamento tecnico fino a giungere ai livelli posti più in cima: la sfera dello stile vocale, in cui ci si auspica cominci ad emergere il Cantante prima e l’Artista poi.
Per quanto lo schema possa dare l’idea di un processo estremamente lento e statico, nella realtà è assolutamente possibile ed auspicabile che lo studente, in risposta agli stimoli forniti dagli esercizi, si sposti in pochi minuti da un livello ad un altro, da un obiettivo ad un altro, in su o in giù, anche all’interno della stessa lezione.
Difatti, il livello di difficoltà dei vocalizzi viene adattato costantemente in base alla risposta dello studente a quei diversi stimoli. Lo schema a piramide, che è dunque altamente flessibile, serve semplicemente a ricordare l’esistenza di determinate priorità nella costruzione dell’edificio vocale e che la solidità del Cantante e dell’Artista poggia o “dovrebbe” poggiarsi sulla solidità tecnica.
Di seguito la descrizione dei diversi livelli:
1) Esperienza
Si trovano in questa fase dell’apprendimento gli studenti che, avendo poca padronanza del loro strumento, tendono a cantare ogni nota dal basso all’alto con un solo registro.
L’obiettivo è quello di far vivere loro una prima ESPERIENZA dei DUE registri vocali, prescrivendo vocalizzi che li aiutino a percepire la differenza sensoriale ed acustica legata ad emissioni in solo “registro di petto” (m1 o tiroaritenoideo dominante) e in solo “registro di testa” (M2 o cricotiroideo dominante).
Questa fase di solito non dura molto, spesso anche solo pochi minuti. Lo studente viene difatti subito incoraggiato a collegare i registri.
2) Connessione
Questa fase segue immediatamente la fase precedente.
L’obiettivo è quello di cominciare a CONNETTERE, unire i registri, prescrivendo vocalizzi che permettano di transitare continuamente in maniera agevola da un registro ad un altro, dalla zona più grave a quella medio/acuta e viceversa, affrontando direttamente le aree di passaggio, così che la differenza acustica (lo “scalino” percepito dallo studente) che separa inizialmente i due registri venga prima limata, fino a venir poi gradualmente e definitivamente eliminata nella fase successiva.
3) Coordinazione
Questa fase può richiedere più tempo.
L’obiettivo è quello di migliorare la COORDINAZIONE alla base di una più omogenea transizione da un registro ad un altro nelle aree di passaggio, equilibrando la fonazione e la risonanza.
–L’equilibrio del processo fonatorio viene ricercato prescrivendo vocalizzi volti ad equilibrare il rapporto esistente tra processo respiratorio (fiato che sale dai polmoni) e processo vibratorio (resistenza delle corde vocali a quel fiato).
– l’equilibrio del processo risonanziale viene ricercato prescrivendo vocalizzi che permettano di mantenere alta la libertà degli articolatori (lingua, labbra, mandibola, palato) affinchè le principali cavità del tratto vocale (faringe e cavità orale) possano essere modellate in maniera dinamica e, in virtù di ciò, risuonare efficacemente le onde sonore prodotte in fase di fonazione.
4) Condizione
Questa fase è intimamente connessa alla precedente, l’obiettivo è quello di migliorare la CONDIZIONE dello strumento riducendo l’interferenza dei muscoli estrinseci (muscoli non necessari alla funzione vocale), prescrivendo esercizi che incoraggino il mantenimento di una postura laringea più neutrale.
5) Sviluppo
Arrivato a questa fase, lo studente di livello avanzato ha posto le fondamenta di ciò che rappresenta tecnicamente un buon equilibrio vocale: controllo dei registri ed equilibrio nella fonazione, all’interno di una postura laringea neutrale.
E’ importante continuare a prescrivere vocalizzi che SVILUPPINO in misura sempre maggiore la solidità e la tenuta dell’equilibrio vocale, incoraggiando la capacità di sostenere il suono per una durata ed una intensità maggiore in ogni parte dell’estensione e con un vibrato regolare.
6) Applicazione
Lo studente è giunto all’ultima fase dello studio tecnico.
Le fasi che fin’ora l’hanno preceduta hanno cercato di stabilire una corretta FUNZIONE dello strumento vocale PRIMA che lo studente fosse effettivamente pronto per APPLICARE e tradurre l’equilibrio tecnico ai brani.
Lo studente smette dunque ora di essere un “VOCALIZZATORE” e comincia ad affrontare le sfide proprie di un CANTANTE che ha bisogno di non perdere il controllo della sua voce.
Le vocali, le consonanti, le dinamiche, la durata delle frasi ed altri fattori presenti all’interno di un certo brano spesso sono completamente differenti dagli esercizi e, per queste ragioni, di solito, la vecchia “memoria muscolare” (le vecchie abitudini vocali) comincia con forza a ritornare… e tutte le meravigliose sensazioni di facilità che lo studente aveva sperimentato negli esercizi sembrano svanire di colpo!
Può dunque essere utile trasformare temporaneamente le canzoni in un esercizio, cioè sostituire le parole del brano con la combinazione di consonante e vocale che permetteva allo studente di avvertire particolarmente la sensazione di equilibrio vocale, per poi sostituire nuovamente quella combinazione con il testo.
7) Stile
Questa fase segna definitivamente il passaggio dal momento TECNICO a quello STILISTICO.
Desideriamo ora che lo strumento vocale si comporti esattamente come uno strumento musicale. L’obiettivo è quello di sviluppare nello studente sia un certo tipo di musicalità coerente con le regole di un particolare stile vocale (fraseggio, colori, dinamiche) ma anche la capacità di accordare i meccanismi della voce (respirazione, vibrazione, risonanza) alle esigenze stilistiche.
8) Performance
“Learn the rules like a pro, so you can break them like an artist!”
(Picasso)
E’ stato un lungo viaggio, ma il cantante ha finalmente l’opportunità di diventare ARTISTA.
Il cantante possiede una voce ed un’innata sensibilità artistica. L’artista possiede una voce ed il sigillo della personalità artistica.
Supportato dall’esperienza pratica maturata su più fronti artistici nel corso della sua vita, con la sua voce e con il linguaggio del corpo l’artista impara a GESTIRE IL PALCOSCENICO filtrando gli aspetti emozionali, codificandoli e ricodificandoli in maniera creativa, originale, creando un’esperienza UNICA per il pubblico con il quale riuscirà a connettersi.
L’ultima considerazione sui “semplici” step per passare da studente di canto ad artista la lascio fare ad un Artista ben più autorevole di chi vi scrive.
“La semplicità emerge con tutto il suo fascino come sigillo finale sull’arte. Chiunque speri di ottenerla velocemente non l’otterrà mai. Non si può cominciare dalla fine.”
(Chopin)
Roberto