Voce Mista ed Equilibrio Vocale - Lezioni di Canto Online - Roberto delli Carri Vocal Studio
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  • Voce Mista ed Equilibrio Vocale

    Cantare con più potenza sembra essere l’obiettivo di molti nuovi studenti con i quali lavoro.

    Generalmente, la motivazione per la quale fissano una lezione è quella di risolvere le difficoltà che emergono nel momento in cui devono cantare le note medio-acute delle propria estensione, quelle comprese tra Mi3 e Sol3 per gli uomini e La3 e Do4 per le donne.

    Le loro voci durante la salita in acuto avvertono cioè gradualmente la presenza di un limite sempre più invalicabile e sembrano talvolta impossibilitate a proseguire oltre se non aumentando lo sforzo muscolare o dovendosi arrendere all’idea di dover cantare con un’estensione ridotta: sembra difatti che apparentemente non esista altra strada per farsi spazio in acuto se non continuando ad urlare o slittando in falsetto.

    Tutto questo ti suona in qualche modo familiare?

    Occorre che tu sappia che l’errore che viene commesso maggiormente, specie tra i cantanti a cui manca una solida preparazione tecnica, è quello di portare la propria “voce di petto” troppo in alto oltre il primo passaggio di registro, nel quale invece si dovrebbero “mixare” (o “miscelare”) il registro di “petto” con quello di “testa”: utilizzare cioè la VOCE MISTA.

    laringite

    Da quì una serie di rigidità posturali, costrizioni muscolari, imprecisioni nell’intonazione, instabilità del suono, sensazione di chiusura della gola.

    Per utilizzare una metafora, il cantante che non mixa i registri, piuttosto che effettuare una graduale e fluida transizione passando da una marcia (petto) ad un’altra (testa), continua solamente a spingere con forza sul pedale dell’acceleratore (volume), affaticando il motore.

    Tale tendenza col tempo può provocare la creazione di processi infiammatori (raucedine, afonia) che a lungo andare possono diventare cronici (noduli, polipi) accorciando l’estensione vocale…e la carriera!

    E’ importante ricordare soprattutto agli studenti novizi che hanno l’abitudine di forzare la voce in acuto che quando si inizia a costruire il suono nella zona del primo passaggio la pienezza e la potenza sonora che desiderano ottenere sono generalmente piuttosto limitate. Questo perchè alcune preliminari condizioni necessarie per poter gestire suoni più potenti senza fatica non si sono ancora realizzate.

    “Tirare fuori la voce”, “dare più appoggio” (troppo spesso scambiato per spinta che non viene riconosciuta come tale), pompare più volume, utilizzare ancora più energia nel tentativo di raggiungere l’acuto con la potenza desiderata prima che il cantante sviluppi equilibrio vocale tra i registri non è di certo la soluzione!

    Servirà soltanto a continuare ad incoraggiare l’abitudine di portare su in acuto il meccanismo sbagliato (“petto”) ingaggiando le muscolature non necessarie che interferiscono con la libera fonazione.

     

               LA VOCE MISTA (MIX VOICE)

    mix voice voce mista

    E’ invece necessario che anzitutto una leggera connessione tra i registri (mix leggero) venga prima realizzata nel primo passaggio, utilizzare cioè poco volume, poca pressione sotto le corde, poco suono.

    Successivamente si potrà cercare di gestire diversamente tale connessione nel passaggio e oltre le note di passaggio rendendola con il lavoro e la pratica quotidiana sempre più solida (mix forte, potente quanto una “voce di petto”) sempre a patto che la laringe rimanga stabile e rilassata e che le vocali rimangano raccolte nei “punti di passaggio”.

    Il raccoglimento (arrotondamento) delle vocali assicura che il cantante in acuto possa sperimentare la sensazione della predominanza del movimento delle onde sonore sempre più verso il palato molle via via che le note si fanno più acute, evitando in questo modo di “spararle” con forza fuori dalla bocca, collocandole tutte davanti al palato duro, “spingendo su la voce di petto”, allontanando sempre più il cantante dalla via sicura del “mix” che garantisce un’emissione facile, sana e naturale.

    La potenza non va dunque ricercata a monte, a valle semmai.

    Essa è SEMPRE la conseguenza di una voce ben bilanciata nei passaggi di registro MAI la causa… soprattutto…richiede pazienza, esercizio ed un’ottima guida!

    Ascolta Beniamino Gigli:

    “Solitamente gli allievi intendono raggiungere traguardi differenti rispetto ai loro insegnanti. Spesso ricercano volume, potenza ed intensità. Noi insegnanti invece solitamente ci sforziamo di ottenere da essi bilanciamento, uniformità e controllo. A volte è come se noi, ad esempio, cercassimo di insegnare una sorta di “umiltà vocale”, sottomissione alle attuali capacità delle loro corde vocali, mantenendo nel frattempo un occhio vigile sul codice genetico: qui è nascosto il nostro potenziale vocale che sarà scoperto soltanto dopo anni di sottomissione”.

    – Jeffrey Skouson –

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