Come pronunciare le vocali nel canto? - Lezioni di Canto Online - Roberto delli Carri Vocal Studio
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  • Come pronunciare le vocali nel canto?

    “Come dovrei mantenere la mia bocca quando canto? Aperta, semiaperta/semichiusa oppure chiusa?”

    “Nei vocalizzi e nel cantato dovrei pronunciare le vocali mantenendo la posizione della bocca in orizzontale verso il sorriso oppure tenerla in verticale abbassando la mandibola?”.

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

     

    PREMESSA

    Questa è una delle domande che trovo si pongano davvero frequentemente i cantanti, in passato ho già provato a dare una risposta (clicca quì).

    Credo che la mancanza di certezze in materia di voce sia dovuta all’incongruenza delle diverse – se non diametralmente opposte – istruzioni ricevute da più insegnanti di canto (talvolta diverse persino tra coloro che dovrebbero insegnare lo stesso metodo o metodi affini).

    Se a ciò aggiungessimo una talvolta “(in)comprensibile” fretta nell’imparare a cantare – avendo perso tempo altrove – si spiegherebbe allora il perchè gli studenti di canto ricerchino e si accontentino di una singola verità (o di una rapida scorciatoia) con la speranza che quel “piccolo trucchetto” o quella istruzione “magica” finalmente risolva una volta per tutte tutti i loro piccoli o grandi “mali vocali“.

    Allo stesso tempo, trovo che gli insegnanti che cerchino di fornire certezze dando risposte unilaterali e definitive per tutti, come ad esempio: “se respiri bene allora…”; “se metti il suono in maschera…”; “se appoggi…”; “se sollevi il palato…”; “se chiudi le vocali…”,  soddisfino la domanda iniziale dello studente in maniera un pò troppo semplicistica. Spesso la “verità vocale rivelata” deriva dall’assunto per il quale:

    “se questa cosa ha funzionato per me, ALLORA funzionerà ugualmente per tutti!”.

    Certamente in buona fede, si tende spesso a portare all’estremo l’utilizzo di una cosa buona ed il rischio che questa diventi il caposaldo su cui un insegnante costruisca il proprio approccio didattico è dietro l’angolo.

     

     

    DA QUALE POSIZIONE PARTIRE?

    Se provassi a dare una risposta alla domanda iniziale considerando esclusivamente l’ambito della tecnica vocale e NON di un particolare stile di canto (maggiori info sulle differenze tra tecnica VS stile quì) e cioè se sia meglio mantenere una posizione della bocca aperta, semiaperta/semichiusa oppure chiusa, o ancora, se sia meglio orizzontalizzare, verticalizzare oppure trovare una via intermedia tra le due, la mia risposta “breve” e “chiusa” sarebbe: nessuna delle tre”.

    Sorry.

    La risposta “semilunga”/”semiaperta” è:

    DIPENDE.

    Dipende da dove ti trovi all’interno del tuo percorso di crescita vocale. Dipende dalle tue attuali abitudini vocali, dipende in sostanza dall’esistente grado di equilibrio all’interno del tuo sistema respiratorio/vibratorio/articolatorio-risonanziale in ogni parte del tuo range e con ogni tipo di dinamiche, dal pianissimo al fortissimo.

    Così va un pò meglio?

    E va bene, ecco la risposta “lunga” e “aperta”.

    Ogni vocale cantata da uno specifico cantante esprime e manifesta all’orecchio attento ed esperto di un insegnante di tecnica vocale un preciso schema motorio sottostante, una precisa coordinazione sotterranea che avviene all’interno del sistema respiratorio, laringeo ed articolatorio/risonanziale.

    Partendo dalla valutazione del grado di equilibrio presente in questo sistema – a seguito di una determinata emissione con una specifica vocale – sarà necessario nella fase di addestramento, in modo particolare con chi non abbia una solida tecnica vocale, considerare di prescrivere esercizi/vocalizzi utilizzando un certo tipo di vocali foneticamente più aperte (A, È, Ò) o più chiuse (I, U, É, Ó) per tentare di correggere una certa cattiva abitudine vocale.

    Se effettuata in maniera logica e non casuale, la scelta di una vocale diversa può indirettamente influenzare e regolamentare in maniera positiva l’equilibrio a monte nel funzionamento del sistema stesso.

    E’ necessario tuttavia che lo studente abbia BEN CHIARO il concetto di TEMPORANEITA’ (specialmente in particolari “aree complicate” della voce) dell’utilizzo sia nei vocalizzi che nel cantato di un certo tipo di vocale, un utilizzo dunque a tempo determinato, dettato solamente dalla necessità di trovare inizialmente un certo equilibrio vocale a patto che lo studente, gradualmente, via via cioè che l’equilibrio all’interno del sistema vada allineandosi sempre più per mezzo della pratica costante, arrivi a poter pronunciare/cantare CHIARAMENTE le 5 vocali dell’italiano con gli opportuni adattamenti nelle aree di passaggio SENZA modificare l’identità fonetica della vocale, senza cioè ad esempio vocalizzare o cantare la vocale E oppure la vocale O  invece di A.

    (Per inciso, non vorremmo ascoltare il “Nessun dorma” cantato come: “VENCEAARA’ (invece di “vincerò”), nè vorremmo ascoltare “Caro mio ben” cantato: “COORO MIO BEN” ecc.)

    Infine, chiedere allo studente di aprire di più la bocca in senso orizzontale o verticale resta un’indicazione fin troppo generica.

    Lo studente dovrà essere guidato a sviluppare la capacità di allineare perfettamente ogni vocale e lo spazio attorno ad essa al sistema respiratorio/vibratorio e viceversa, in un continuo processo di sempre più fine adattamento reciproco al mutare dell’altezza tonale e delle dinamiche.

    Questa abilità è il segno distintivo che caratterizza un cantante virtuoso che sappia controllare perfettamente il proprio strumento e che non si lasci controllare da esso, ed è esattamente ciò che ti auguro e che MI auguro!

    Si sa, come per tutte le attività per le quali valga la pena investire il proprio tempo e le proprie energie richiede pazienza, costanza ed un ottima guida!

    La goccia scava la pietra
    (Lucrezio)

    Roberto

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